Dopo il confronto fra i quattro candidati in corsa per la fascia da sindaco di Malnate, nella serata di mercoledì 19 giugno è andato in scena quello tra i due sfidanti andati al ballottaggio di domenica 23 e lunedì 24: dalla parte del centrodestra Sandro Damiani, che al primo turno ha ottenuto 2382 voti (31.38%) con Fratelli d’Italia Malnate, Malnate Ideale, Lega Malnate, Forza Italia Malnate, dall’altra Nadia Cannito, che insieme al Partito Democratico e tre lister civiche si è classificata seconda con 2100 preferenze, pari al 27,65%.
I programmi dei due candidati sono da tempo noti e più volte sono stati discussi nella lunga campagna elettorale, la serata organizzata da VareseNews alle scuole medie Nazario Sauro è stata invece l’occasione di un confronto che partisse dalla conoscenza di Cannito e Damiani su Malnate. La, simbolica, sfida a colpi di domande, che ha rappresentato solo una parte della serata, non è stata una questione di pura nozionistica malnatese, bensì un pretesto dinamico per riflettere sulla città. Perché dietro ad alcuni freddi numeri e dati – come ad esempio la percentuale di stranieri presenti in città (sotto al 7%, e non attorno e oltre al 10% come ipotizzato da Cannito e Damiani), quella dei frontalieri, delle associazioni, il saldo naturale demografico o, per esempio, la conoscenza della 167 gang – si trovano realtà vive, a volte complesse, che un sindaco alla guida di una città dovrebbe sempre tenere a mente durante il quinquennio del proprio mandato.
Ad ogni modo, la sfida nozionistica è terminata in perfetta parità: ai punti Cannito si è dimostrata in vantaggio per quanto riguarda il territorio, Damiani sulla storia locale malnatese.
IL CENTRO POLICULTRALE, IL CAMPUS SCOLASTICO E LA VIABILITÀ
A catturare il pubblico presente in sala sono state le posizioni dei due sfidanti al ballottaggio su temi sentiti in città. In particolare, ad innescare il dibattito più acceso sono stati il centro civico e culturale, la viabilità e il decoro urbano.
Il centro policulturale era una delle domande dirette fatte dal giornalista e per l’occasione moderatore Francesco Mazzoleni ai due candidati, tema ritornato anche in chiusura di serata quando è stato chiesto a Cannito e Damiani di parlare di “grandi opere” e del futuro della città.
Naturalmente a favore della nuova struttura, già finanziata, è stata Cannito, assessore uscente al bilancio: «Crediamo fortemente in questa struttura di cui Malnate ha bisogno e in linea con le tendenze dell’urbanistica moderna che suggeriscono il recupero di edifici già esistenti: sarà un centro pulsante con al suo interno la biblioteca, sale per le conferenza, l’anfiteatro per concerti e cineforum. Il centro darebbe risposte, anche risolutive, dal punto sociale. Il centrodestra avrebbe preferito realizzare un moderno campus scolastico? Chiedo a Sandro quali sarebbero potuti essere i costi di gestione di questo campus scolastico, senza poi calcolare che questo significherebbe svuotare le frazioni delle loro scuole: la scuola fa comunità e le frazioni meritano attenzione».
Contraria invece la posizione di Damiani, che avrebbe appunto preferito la realizzazione di un grande complesso scolastico al posto del polo: «Non abbiamo mai nascosto la nostra contrarierà, contestando gli elevati costi del progetto e la posizione non idonea scelta dall’amministrazione. Poteva essere l’occasione per riunire le scuole medie in unico contesto all’avanguardia e in grado di rispondere alle esigenze delle nuove generazioni, come per i ragazzi della 167 gang. I lavori del centro ormai partiranno a luglio e questo non si può più impedire. Noi però chiederemo ai cittadini, in un percorso di dialogo, cosa vorranno davvero mettere in quel contenitore».
Il candidato del centrodestra ha sollevato poi le sue preoccupazioni per lo stato del decoro urbano e la viabilità. «Negli ultimi cinque anni, quando Cannito era assessore al bilancio, è stato fatto molto poco, soprattutto per il decoro – sottolinea una mancanza di progettualità -. Inoltre, il traffico veicolare passa tutto dal centro e i progetti viabilistici hanno tolto quasi 50 parcheggi, suscitando inevitabili malumori tra i commercianti». In risposta Cannito ha ribadito in caso di vittoria l’attuazione di un «piano straordinario di manutenzione ordinaria».
LA PROSSIMA GIUNTA? I CANDIDATI NON SI SBILANCIANO
Infine, partendo dalle proiezioni del prossimo consiglio comunale in caso di vittoria di Cannito o di Damiani, inevitabile infine la domanda su chi andrà a comporre la prossima giunta dopo lo spoglio di lunedì 24 giugno. Un po’ per scaramanzia, un po’ per prudenza negli equilibri delle due compagini, i due candidati non si sono sbilanciati in particolari anticipazioni, se non la conferma da parte di Damiani di Mario Barel come designato vice.
«Prima di tutto servirà vincere – commenta Damiani -. Abbiamo in squadra quattro liste e tutte si sono impegnate in questa campagna elettorale. Il riconoscimento va dato a tutte le forze presenti. Sarà comunque nostra premura dire immediatamente la squadra che amministrerà la città di Malnate, anche se ad oggi mancano tante cose per poterla definire città».
«Abbiamo sempre scelto la squadra dopo l’esito delle elezioni, anche perché l’analisi si fa alla luce di cosa è emerso durante la campagna elettorale – questa la posizione di Cannito -. Ci sono diversi giovani tra i 20 e i 25 anni che potrebbero entrare in consiglio comunale, e questo sarebbe un dato molto positivo. Ma in questo momento non sono ancora stati fatti ragionamenti definitivi sulla possibile giunta».
Terminata dunque la fase dei confronti tra candidati, la “palla” passa nuovamente ai malnatesi chiamati al voto, che lunedì avranno un nuovo primo cittadino a indossare la fascia tricolore.