La candidata alla carica di Sindaco Nadia Cannito in vista del ballottaggio di domenica 23 e lunedì 24 giugno rilancia una delle priorità del programma di mandato della coalizione che guida: la realizzazione della Casa di Comunità a Malnate.

Cannito afferma: «Intendo porre fin da subito l’attenzione su una priorità per il Comune di Malnate: la realizzazione della Casa di Comunità, intesa non solo come luogo di cura ma anche di prevenzione. Si tratta di un’opera attesa da tanti anni dalla nostra comunità ed è giunto il momento che dal finanziamento, sicuramente un primo importante passo, si arrivi alla concreta realizzazione del progetto. È necessario un coordinamento con Regione Lombardia poiché la competenza sui servizi sanitari spetta alla Regione».

Cannito prosegue quindi precisando che lei e la squadra di governo si faranno quindi parte attiva con Regione Lombardia e la ASST Sette Laghi per la realizzazione della Casa di Comunità per un’assistenza sociosanitaria e sanitaria direttamente sul territorio, con la presenza di molte figure professionali diverse (infermieri, medici, assistenti sociali, operatori sociosanitari, psicologi, amministrativi, ecc.) che collaborano per rispondere in modo integrato ai bisogni dei Cittadini.

«La Casa di Comunità si colloca nel quadro più ampio di un’attenzione particolare che avremo ai servizi sociali con una serie di iniziative rivolte alla popolazione più anziana attivando, grazie al coinvolgimento dei volontari del servizio civile e alla collaborazione delle associazioni del territorio, un progetto di “tele-compagnia” indicando un numero telefonico per segnalare e affrontare situazioni di criticità, bisogno o solitudine.

Inoltre, istituiremo la figura del Custode sociale, favorendo la creazione di una rete di volontari formati che aiutino persone anziane o che vivono particolari situazioni di bisogno nelle piccole e grandi necessità della vita quotidiana. Particolare focus sarà inoltre dedicato all’inclusione delle persone con disabilità senza trascurare il supporto ai caregiver e identificando, laddove necessaria, anche una figura di coordinamento dei servizi erogati».