“Sono proprio contento che dopo quasi quaranta giorni di campagna elettorale abbiamo convinto anche il centrosinistra sulla bontà del nostro programma”. Giacomo Iametti usa ironia, nel penultimo giorno di campagna elettorale, per riferirsi al gruppo del suo sfidante, Lorenzo Aspesi.
A cosa si riferisce? Alle parole di Aspesi nella giornata di mercoledì: “Qualcuno era partito parlando solo delle rotte, oggi riconosce Malpensa come valore e parla del lavoro. Ora si parla anche di supermercato, uno dei servizi che secondo noi servono per fare di Cardano una vera città e su cui il centrosinistra non ha fatto nulla. Si parla finalmente anche di trasporto pubblico locale”.
“Responsabilità è prendere una decisione, dopo aver coinvolto tutti” dice il candidato del centrodestra per Cardano. “Se continuiamo come negli anni precedenti a fare mille tavoli di confronti si perdono le opportunità, come il supermercato e il villaggio Alzheimer. Tutto opportunità perse dalla sinistra nei suoi vent’anni”.
Punti qualificanti del programma, dietro lo slogan ‘fare di Cardano una vera città’?
Punto uno: “Rendere il Comune accessibile, cinque su sette, non certo un giorno solo”.
Secondo punto: affiancare al Centro Anziani “anche un vero centro diurno, anche con assistenza. L’idea per Centro Diurno potrebbe essere alla Paolo VI”, dopo aver risolto i problemi con la gestione precedente. “La Paolo VI è ennesimo progetto fallimentare del centrosinistra, uno stillicidio di debiti durato anni, rientrato grazie al grande lavoro fatto da Maurizio Colombo”.
Altro tema è quello, che ritorna ciclicamente e attendo una soluzione, del destino delle ex scuole Pascoli, edificio di pregio degli anni Trenta: per Iametti la via è capire se “ci siano privati interessati a investire”. In cosa? “Una RSA sarebbe complicato realizzarla ma si può valutarlo, poi siamo aperti a proposte che potrebbero essere didattiche, sulla formazione”. Se invece non ci fosse un privato “l’alternativa è ricavare sedi associative parcellizzando gli spazi”
Alla base c’è il Pgt da rinnovare, “sono tredici anni che è scaduto”. “Senza regole chiare come si fa ad attrarre investimenti. Anche il tema viabilità non si può affrontare su una sola via alla volta”
Altra proposta qualificante, l’idea della ciclabile verso Malpensa da portare a casa. Non solo rivolta all’aeroporto ma a ricucire altri assi ciclabili adatti a tutti: “L’obbiettivo è creare un anello, sull’esempio di quello del lago di Varese, che colleghi questo lato di Malpensa (verso Gallarate) con il lato del Ticino. Consentirebbe di connettersi poi con le ciclabili del naviglio, del Villoresi, del Lago di Comabbio passando da Sesto.
Infine, sul fronte del sociale l’impegno a prevenire e affrontare i fenomeni di bullismo, “su cui è importante assistere le famiglie delle vittime ma anche aiutare quelle dei ragazzi problematici”.