Ultimi giorni da sindaco per Emanuela Quintiglio che dopo cinque anni alla guida di Viggiù è impegnata nella campagna elettorale per il secondo mandato con la lista civica Viviamo Viggiù. L’abbiamo incontrata per tracciare un bilancio di fine mandato.
Come arriva alla fine del suo primo mandato?
Un po’ stanca forse, ma molto motivata. Concludo il primo mandato più un pezzettino, perché come vicesindaco avevo già fatto le funzioni del sindaco Antonio Banfi per un certo periodo quando si dovette trasferire per lavoro. E’ stata un’esperienza sicuramente positiva e molto intensa, malgrado i problemi, dal Covid alla crisi energetica per la guerra in Ucraina, oltre a un momento molto difficile a livello personale per la perdita di mio papà. Però mettendo tutto insieme il mio bilancio è positivo, sia a livello personale che per quanto riguarda le cose fatte per il paese. Anche per questo mi auguro di poter proseguire, per poter dare continuità al Comune in questa fase di passaggio. In questi mesi infatti ci sono stati diversi pensionamenti che hanno portato di fatto alla sostituzione di tutti i vertici degli uffici comunali ed è importante gestire questo passaggio, oltre al fatto che ci sono diversi cantieri importanti che stanno partendo, frutto di un grande impegno che abbiamo messo in campo per ripartire dopo il Covid e di cui vedremo i frutti nei prossimi mesi.
A proposito di Covid, Viggiù in quei mesi ha vissuto diversi momenti difficili ed è stato anche sui giornali nazionali per essere stato il primo comune italiano dove tutta la cittadinanza è stata sottoposta a screening e poi vaccinata in massa. Che giorni sono stati quelli?
Giorni non facili e dolorosi. Per settimane siamo stati sotto i riflettori per i numeri del contagio, per la questione dei frontalieri e per il campo vaccinale. Però è stato anche un momento importante che ha unito la comunità. Ancora oggi devo ringraziare i dipendenti comunali che hanno dato il massimo nel momento dell’emergenza, garantendo il funzionamento degli uffici comunali che non hanno mai chiuso, ma anche le associazioni, la parrocchia, la protezione civile, i medici di base e tantissimi cittadini che si sono messi in gioco, donando tempo, cibo, mettendo a disposizione alloggi. Questo ha creato tanti rapporti belli e forti. Basti pensare che la Protezione civile dopo quell’esperienza è rifiorita passando da 4 a 20 volontari, con tanti giovani che si sono avvicinati.
Rispetto al programma elettorale pensa di avere soddisfatto le aspettative?
Direi di sì, perché nonostante tutti i problemi di cui abbiamo detto, le cose fatte sono molte e importanti, dal Pala associazioni alla ristrutturazione di Casa Butti, che ha visto la luce dopo un faticoso confronto con la Sovrintendenza. Abbiamo fatto interventi importanti in tema di sicurezza, nel senso più ampio: dalla messa in sicurezza di via Clivio con i marciapiedi e gli attraversamenti rialzati, ad importanti interventi contro i rischi idrogeologici. Sono interventi, questi ultimi, che magari i cittadini notano poco, ma che sono fondamentali. Anche grazie ad un importante investimento della Provincia abbiamo messo in sicurezza il cavo Diotti, un canale sotterraneo che corre in prossimità della frazione di Baraggia e abbiamo avviato un tavolo di lavoro con Regione Lombardia sulla Bevera. La tutela del territorio è importante e in questo senso l’assessore Carmelo Chiofalo ha fatto davvero un grande lavoro. Inoltre abbiamo avviato con Alfa una programmazione di interventi per quanto riguarda l’acquedotto. Sempre in tema di lavori pubblici è in corso il cantiere per la realizzazione del Centro medico, ed entro l’anno partiranno i lavori per la sistemazione del Palazzo Comunale e di Piazza Artisti Viggiutesi.
Un’opera che ci rende molto orgogliosi è il recupero e l’apertura al pubblico della Cava di Viggiù, che oggi aggiunge un altro tassello al grande patrimonio storico e artistico che offre Viggiù. Ci sono stati lavori importanti per la conservazione e la valorizzazione di Villa Borromeo, e nell’ultimo consiglio comunale abbiamo deliberato l’acquisizione dello stabile dove c’erano le cucine della villa.. In questo ambito abbiamo anche favorito la ripartenza del gruppo Amici dei Musei Viggiutesi, che sta lavorando molto bene per la promozione del nostro patrimonio artistico.
Un altro ambito in cui posso dire che abbiamo investito molto è quello del sociale, dove abbiamo promosso tante iniziative rivolte all’infanzia con Viggiù4Kids, e al mondo degli adolescenti, con l’educativa di strada che sta portando i primi risultati, e con la messa a disposizione di spazi e iniziative rivolti ai ragazzi. Sono appena partiti anche i lavori per il nuovo campo da basket a Baraggia. Per i più piccoli è stato creato il parco inclusivo vicino alle Poste.
Veniamo alle cose non fatte. C’è qualcosa che non siete riusciti a “portare a casa”?
Una cosa di cui mi rammarico è di non aver potuto usufruire dei fondi del Pnrr: mi ero entusiasmata all’idea di poterli utilizzare per Villa Borromeo ma non c’è stata la possibilità. Tra le cose che non abbiamo ancora avviato ci sono poi la revisione del Pgt e l’adozione di un Piano del colore per il centro di Viggiù, due impegni che sono nel nostro programma elettorale.
Come è stato in questi cinque anni il rapporto con l’opposizione?
Molto leale. E ringrazio i consiglieri di minoranza per la loro correttezza, per la presenza e la disponibilità. Sempre presenti anche in Commissione, abbiamo avuto dei bei momenti di confronto e anche se non sono arrivate proposte particolari è stato un rapporto corretto e costruttivo.
In questi anni lei è stata anche consigliere delegato in Provincia. Come è riuscita a conciliarlo con il ruolo di sindaco?
Un impegno in più ma anche un momento di crescita. Sono stata delegata alla cultura, allo sport, attualmente sono presidente della Commissione Bilancio. Un’esperienza molto formativa, anche per quanto riguarda il nostro Comune.