Giovanni Corbellini, figlio di un artigiano meccanico e di una casalinga, è nato il 18 ottobre 1957 e risiede a Germignaga sin dalla nascita. Dopo aver conseguito il diploma nel 1976 al liceo Scientifico di Luino, si è laureato in Economia Aziendale alla Bocconi di Milano nel 1981. Sposato dal 1985 con Giuseppina Colotti, è padre di Elisa, che tra poche settimane lo renderà nonno di Margherita. Dal punto di vista professionale, dopo aver completato il servizio di leva nel corpo dei Carristi, ha iniziato a operare nel settore del credito nel dicembre 1982. Dal 1989 fino al 2018, ha ricoperto il ruolo di direttore in diverse filiali della provincia di Varese, concludendo la sua carriera presso la filiale UBI di Germignaga.
A livello comunale, ha iniziato a collaborare nel 1990 con «l’indimenticato», così lo definisce lo stesso Corbellini, sindaco Giorgio Garagnani nel ruolo di assessore dal 1991 al 2004, per poi svolgere, fino al 2008, il ruolo di assessore in Comunità Montana affiancando i presidenti Silvio Fiorini prima e Ido Locatelli dopo. È poi stato consigliere comunale dal 2009 al 2014, e rieletto per il mandato 2014-2019. Tuttavia, all’inizio di quest’ultimo mandato, ha rassegnato le dimissioni da consigliere per una ventilata incompatibilità tra tale ruolo e quello di direttore della banca che gestiva il servizio di tesoreria del Comune. Ricandidato e rieletto nel 2019, è consigliere comunale di Germignaga e ha svolto il mandato di assessore alla viabilità fino al dicembre 2022.
Alla fine del 2022, «al termine di una solitaria ed osteggiata dall’interno attività di messa in sicurezza delle via Bodmer e Mameli (semaforo ed attraversamenti pedonali di sicurezza), ho preso atto che il modello amministrativo perseguito dal sindaco non era in linea con i miei principi e gli insegnamenti degli altri ottimi sindaci con i quali avevo avuto l’onore di collaborare (Garagnani e Prato)» spiega Corbellini, che da allora fino ad oggi ha ricoperto «il ruolo di consigliere comunale indipendente, svolgendo, quando mi è stato possibile, quella attività di “proposta e controllo” che la legge attribuisce ad ogni rappresentante eletto dai cittadini».
Perchè ha deciso di candidarsi, e in che modo ha scelto la sua squadra
«Le motivazioni della mia candidatura sono fondamentalmente le stesse che mi hanno portato a lasciare l’incarico di assessore nel 2022, in quanto ritengo che aspetti quali la costante ricerca della razionalizzazione della macchina comunale, sulla quale esercitare una costante attività di “indirizzo, reindirizzo e controllo”, quali la rispettosa indipendenza dai condizionamenti della politica e relativi addentellati, la trasparenza, la condivisione e la lealtà tra persone siano aspetti irrinunciabili per un “buon amministrare”. La squadra di “Germignaga Civica – 2024” è stata costruita ricercando persone adatte ad occuparsi di una serie di pre-individuate “Aree di attenzione” sulle quale costruire un modello amministrativo realmente efficace e funzionante».
Quali le vocazioni e le (anche future) priorità del paese
«Le priorità non possono che riguardare la sicurezza intesa sia a livello di cura del territorio che di viabilità, quest’ultima intesa sia come adeguamenti strutturali che come ricerca di un maggior “ordine viabilistico” che verrà perseguito in modo graduale ma risoluto. Parlando di “vocazioni” si dovrà riprendere una attività a livello sovracomunale per un comune rilancio turistico che al momento continua ad essere la nostra principale risorsa, senza però dimenticare le tante piccole e medie attività operanti sul territorio per la quali l’ente Comune dovrà essere sempre più un alleato per lo sviluppo ed il benessere di tutti, magari anche solo aiutando ove possibile a gestire i tanti e troppi lacciuoli della burocrazia moderna e garantendo anche attenzione e tempi certi nell’evasione delle pratiche. I punti su cui intervenire sono molti, a breve ne daremo più dettagliata indicazione con la distribuzione del programma elettorale; mi preme però precisare da subito che le opere auspicate nel nostro programma sono sostanzialmente le stesse che ho costruttivamente cercato di condividere in questi ultimi cinque anni ed accolte a volte con fastidio, altre con disinteresse»
Com’è la campagna elettorale a Germignaga? Quale è il clima che si percepisce tra la popolazione?
«La squadra di “Germignaga Civica – 2024” sta volutamente gestendo una campagna elettorale di costruzione ed informazione, tenendo un profilo basso alla larga da pettegolezzi e chiacchiere da bar. Per scelta non abbiamo voluto richiamare aspetti poco eclatanti emersi nel corso del quinquennio che si sta chiudendo, aspetti spesso agli atti e che la cittadinanza non ha avuto modo di cogliere, finiti come polvere “sotto il tappeto”. Il clima elettorale è stato un pò guastato da episodi “discutibili” quali l’organizzazione a fini elettorali, con spese a carico del comune, di inedita Festa Regionale, quali l’utilizzo di edificio comunale per lo svolgimento delle attività di campagna elettorale, quali il presidio assillante degli uffici comunali, quali “bicchierate” in luoghi per noi inopportuni ed altre piccolezze che comunque lasciano il tempo che trovano e che i cittadini sapranno ben cogliere e valutare. Fiducia massima nei cittadini di Germignaga, le cui scelte onoreremo al meglio, quale sia il ruolo che ci vorranno riservare. Abbiamo in previsione due incontri con la cittadinanza, il primo martedi 4 giugno alle ore 20,30 al Parco Giochi dei Premaggi ed il secondo il 6 giugno alle ore 21,00 presso la Colonia Elioterapica. Faremo anche alcuni presìdi in diverse zone del Paese, tutti di tono rispettoso dei luoghi e non invasivo verso le persone».
Come si immagina il paese tra cinque anni
«Dipende da chi amministrerà nei prossimi cinque anni, se toccherà a noi voglio pensare ad un paese più sicuro e ordinato, riconciliato nel segno della ricerca del bene comune, dove tutti sono uguali e nessuno lo è più altri».
Teme l’astensionismo?
«Non lo temo, sicuramente dalla prossima tornata elettorale usciranno una maggioranza ed una minoranza, fatto questo che è uno dei tanti motivi della nostra discesa in campo, finalizzata quindi, pur in ultima istanza, anche ad evitare, la presenza di unica lista o di altra “solo di comodo”, con il possibile ripetersi di arroganti assunzioni di potere, spesso ai limiti delle regole del corretto amministrare».