Chiara Catella, sindaco uscente di Cantello e candidata per il secondo mandato svela il nuovo nome e il nuovo logo della sua lista: da SìAmo Cantello del 2019 al nuovo RestiAmo Cantello.

Cosa c’è dietro questa scelta? Quale è il valore aggiunto del sindaco Chiara Catella e del suo nuovo gruppo?

Abbiamo mantenuto nel nome della lista una parola che ha contraddistinto il nostro mandato cioè “amo” ovvero l’amore verso il paese che ci ha mossi in ogni singolo giorno di amministrazione. Abbiamo unito i verbi “restare” e “amare” per indicare il desiderio di proseguire nel nostro progetto di impegnarci per Cantello e soprattutto per la gente di Cantello. Il valore aggiunto del nuovo gruppo è l’inclusività; come cinque anni fa ho chirurgicamente scelto persone con attitudine al paese, già presenti nelle associazioni o comunque coinvolti nelle dinamiche sociali; persone, insomma, che Cantello lo vivono concretamente prendendosene cura. Ho cercato di coprire tutte le fasce d’età in modo tale da avere ben presenti le necessità e le problematiche di tutti, scegliendoli in base alla frazione di appartenenza e coinvolgendo anche una rappresentante della numerosissima comunità Argentina presente a Cantello come ideale trait d’union con la città di Catamarca da poco gemellata con il nostro comune.

Avete pubblicato una raccolta di “prime volte” per Cantello realizzate proprio sotto la sua amministrazione. Cosa dicono i suoi cinque anni di mandato e cosa dicono i suoi numeri?

L’elenco delle “prime volte” di Cantello parla da sé e per realizzare progetti innovativi e ambiziosi l’impegno mio e della mia squadra è stato costante e veramente grande. Avere un team affiatato e ben coordinato è una caratteristica imprescindibile, in qualsiasi ambito. Da questo punto di vista, il gruppo ha perfettamente interpretato il mandato come servizio a favore della comunità. Ogni scelta, ogni progetto è stato pensato per la gente di Cantello e per rendere il paese più attrattivo e vivibile. Ridurre tutto il lavoro svolto nel mandato a banali numeri non sarebbe possibile: parlano invece le immagini, i contesti, la nostra costante presenza tra la gente e al fianco delle associazioni, durante gli eventi e nelle situazioni di emergenza riguardanti il sociale, il territorio e nei momenti in cui la presenza del sindaco è stata necessaria. Non ho mai amato apparire per il gusto di farlo, ma solo quando era giusto, necessario ed utile.

Tema molto importante non solo per chi lo vive dall’interno, ma soprattutto per tutti i concittadini che lo vedono e lo vivono dall’esterno: il personale in forza al Comune. Qual é il bilancio di questi cinque anni, sia in termini di avvicendamenti che in termini di spesa economica per il Comune?

La pubblica amministrazione sta vivendo un momento storico molto particolare: i concorsi pubblici vanno spesso deserti e garantire un ricambio agli avvicendamenti dei dipendenti sta diventando molto difficile. Molti comuni sono in sofferenza: Cantello lo è stato per tutto il 2023 mentre ora, fortunatamente, la situazione si è normalizzata. Mi preme però sottolineare un aspetto importante: strane dicerie di paese mi dipingono come una specie di dittatore in grado di cacciare via (o far scappare, a seconda delle versioni) i dipendenti del Comune: dal 2019 ad oggi abbiamo avuto quattro pensionamenti, due licenziamenti volontari, quattro trasferimenti in mobilità concessi per motivazioni diverse. Dieci dipendenti cambiati su venti e di sicuro non per volontà del sindaco che non solo non ha nessuna competenza in merito ma, se lo facesse, commetterebbe un grave reato. Negli ultimi mesi, sono stati coperti tre posti in pianta organica che hanno portato alle casse comunali – e quindi a tutti i cittadini – ad un risparmio di circa 30.000 euro sulle spese del personale. Lascio volentieri voci false e tendenziose circolare sul mio conto: ciò che mi preme è amministrare con coscienza e risolvere le criticità nel miglior modo possibile.

Sono state fatte affermazioni di peso dal suo sfidante circa quanto da lei fatto in questi cinque anni: ha qualcosa da dire in merito?

La mia reazione alle affermazioni del candidato avversario è stata di sincero stupore. Mi chiedo come sia possibile che proprio il capogruppo di maggioranza, peraltro anche delegato agli affari generali e legali del Comune, in carica fino a metà marzo scorso, possa fare affermazioni del genere, completamente scollegate dall’effettiva realtà delle cose: affermare, per esempio, che gli uffici comunali fossero chiusi quando lo sono stati solo per i due mesi di lockdown è errato e fuorviante; così come dichiarare che occorra riappropriarsi del dialogo con la gente e mettersi a disposizione denota come Vincenzi abbia una percezione di quanto svolto completamente estranea alla realtà dei fatti che dicono tutt’altro. Occorre invece prendere atto della sua indiscutibile assenza da qualsiasi attività, dentro e fuori dal Comune, per l’intera durata del suo mandato. Lascia molto perplessi che il capogruppo di maggioranza, perfettamente al corrente e d’accordo su tutte le scelte della amministrazione, non fosse a conoscenza della riapertura al pubblico degli uffici comunali. I cittadini dovrebbero pertanto chiedersi il motivo di queste gravi defezioni a fronte di dichiarazioni sulla necessità di essere presenti che, evidentemente, solo ora diventa una priorità per l’altro candidato sindaco. In conclusione, per la campagna elettorale che si stiamo accingendo ad affrontare, proseguiremo con il medesimo stile che ci ha contraddistinti per il mandato amministrativo: non daremo spazio a dichiarazioni non veritiere e strumentalizzate ad arte, ma lasceremo che a parlare siano i fatti concreti e con dati dimostrabili alla mano.