Fa discutere la dichiarazione del candidato sindaco a Gavirate Simone Foti che ha spiegato perchè ha scelto di presentarsi con una lista politica. Una dichiarazione che ha sollevato una presa di posizione del capogruppo di minoranza in consiglio Selvino Beccari. Anche il sindaco uscente Silvana Alberio interviene sul valore del civismo:

leggo con interesse ma non con sorpresa le dichiarazioni del candidato sindaco Foti, rispetto al concetto di civismo.

Vorrei solo dire che rivendico il mio civismo in ambito amministrativo poichè è il progetto in cui mi riconosco da almeno 15 anni, dopo aver vissuto da indipendente in una lista politica ,e non vorrei che si confondesse il civismo con il qualunquismo.

Da dieci anni nelle mie compagini ci sono state e ci sono persone perbene con sensibilità diverse che hanno messo al primo posto non il loro partito di appartenenza, ma il bene del nostro paese, non siamo apartitici, siamo semplicemente donne e uomini che portano il loro prezioso contributo per una causa comune, lavoriamo per il bene del nostro paese.

Alcune volte e per qualcuno è indubbio che il civismo sia stato usato per una sorta di ricostruzione della propria verginità, almeno con il tentativo di convincere, come fece il pifferaio magico, i topi a seguirlo, una sorta di wash out dai partiti, ma poi, alla fine, sulla spinta di grandi convinzioni e non certo per il successo di questo o quel partito, ha portato al disconoscimento di tale progetto.

Lecito cambiare idea e avere amnesie selettive….

In effetti in dieci anni di governo non abbiamo mai avuto alcun problema. ….guarda caso l’unico “inghippo” è sorto qualche mese fa a causa di un partito.

I partiti sono tornati a voler occupare le piccole/medie comunità locali, è sotto gli occhi di tutti il black carpet a cui siamo stati e saremo sottoposti, ciò è logico e normale, poiché è il solo modo di comparire per coloro che ignorano la realtà locale: tentare di colonizzare una Gavirate libera ormai da anni da schemi della vecchia politica.

Ed è vero che Gavirate non è un feudo, ma sono i partiti a considerare i nostri paesi feudi da conquistare a suon di promesse e passerelle di truppe irregimentate della politica partitica completamente estranea alla nostra vita quotidiana.

….e l’essere “forestiero” non è una questione di nascita o di residenza è solo e semplicemente non essere nel tessuto sociale di un paese e comparire magari dopo anni di assordante silenzio.

Mi si perdoni, ma le mozioni degli affetti che si tenta di mettere in campo, lasciano veramente il tempo che trovano e forse, e dico forse, servono a mascherare una realtà molto più semplice: considerare Gavirate il palcoscenico di un malcelato protagonismo.