C’erano quasi tutti i sindaci eletti, per il primo saluto pubblico rivolto dal Prefetto Salvatore Pasquariello insieme ai rappresentanti di Provincia e Regione dopo la loro elezione nell’ultima tornata amministrativa dell’8 e 9 giugno scorso.

Davanti al Prefetto, al presidente della Provincia di Varese Marco Magrini e all’assessore regionale agli Enti Locali Massimo Sertori, si sono presentati debuttanti assoluti come il sindaco di Orino Federico Raos o il sindaco di Ispra Rosalina Di Spirito e professionisti della vittoria come Maurizio Frontali sindaco di Marzio e Giuseppe Bascialla sindaco di Tradate,  entrambi al loro quinto mandato.

Molti di loro rappresentanti di piccoli comuni, e quindi con problemi importanti, ma poche risorse: tra quelli più gravi segnalati nella prima tornata di domande dei sindaci convocati, c’è stata quella della mancanza di segretari comunali, che l’assessore regionale Massimo Sertori ha definito “il problema dei problemi” e che il sindaco di Buguggiate Matteo Sambo ha esteso anche alla mancanza, in generale, di dipendenti comunali.

Ma importante anche la segnalazione del sindaco di Brusimpiano Fabio Zucconelli, che ha sottolineato come uno dei problemi più gravi sia quello della prevenzione del dissesto idrogeologico, sempre più incombente. Mentre in diversi hanno ricordato il problema della gestione dei minori non accompagnati. «È un problema che conosciamo bene, sia a livello regionale che statale – ha sottolineato Sertori -, ma questo non significa che si possa risolvere dalla sera alla mattina, soprattutto a causa delle difficoltà economiche che crea».

Un dibattito a cuore aperto tra piccoli amministratori ed enti superiori, in linea con il modello adottato da Prefetto e dal presidente della Provincia: «Prefettura, Provincia, assessorato regionale agli enti locali si sentono casa dei Comuni – ha sottolineato infatti Salvatore Pasquariello -. Facciamo del rapporto con gli enti locali il nostro lavoro principale: perciò sentitevi a casa vostra quando venite qui. Oltre che un piacere e modalità di dialogo, anzi, questa deve essere vissuta come una necessità e un dovere in base ai principi costituzionali».