A Samarate ci si prepara al ballottaggio: dopo l’esito del primo turno, sarà sfida tra Alessandro Ferrazzi ed Enrico Puricelli, centrosinistra e centrodestra. E sono già iniziate le trattative per capire se ci saranno alleanze con i candidati sindaci e liste esclusi
Come funziona il ballottaggio?
I samaratesi troveranno sulla scheda il nome dei due candidati.
Dopo il primo turno, però, le liste dei candidati esclusi possono firmare “apparentamenti”, vale a dire accordi con uno o l’altro dei due candidati che si giocano il secondo turno.
Questi accordi devono essere formalizzati “entro sette giorni dalla prima votazione”.
Se una lista fa un accordo con il candidato che vince ha più possibilità di accedere al consiglio comunale e di far pesare la sua posizione, sui diversi temi che stanno a cuore.
Incontri, telefonate e prime trattative a Samarate per il ballottaggio
A Samarate la manovre sono già cominciate. Le liste già lunedì sera o martedì si sono in gran parte riunite per fare il punto.
Prima e più “corteggiata” è la lista Samarate al Centro di Luca Macchi: Macchi viene dal centrodestra ma è stato molto critico negli ultimi anni, già cinque anni fa animò una lista alternativa al centrodestra di Puricelli.
Contare per il futuro di Samarate
Ora: secondo i calcoli di distribuzione dei seggi che sono girati, Samarate al Centro ad oggi eleggerebbe un solo consigliere, lo stesso Macchi. Ma se firmasse un accordo di apparentamento, in caso di vittoria otterrebbe tre consiglieri, consentendo l’ingresso di Luca Macchi, di Alessandra Cariglino (la più votata in assoluto a Samarate) e di Davide Macchi. E potrebbe far valere il suo peso, che non è poco.
Ovvio che sia Ferrazzi sia Puricelli hanno subito cercato Macchi e stanno verificando che condizioni ci siano.
Più netta è (almeno fin qui) la posizione alternativa a Puricelli delle altre due liste: il Movimento 5 Stelle per ovvia incompatibilità ideologica, nel caso di Samarate Insieme invece per i temi già messi sul piatto da Alessandro Cenci.
Dal centrosinistra di Ferrazzi
Per il centrosinistra, alla fine, tutte le tre liste alternative sono importanti: operazione che richiede uno sforzo notevole dal punto di vista della mediazione sul programma (da fare in pochi giorni) per una “grande coalizione” che punti a rompere il ciclo del centrodestra imperniato sulla Lega.
Proprio “la grande coalizione” sarebbe l’orizzonte ipotizzato da Macchi, chiedendo a tutti di mettere da parte rivalità del passato e veti incrociati. Che esistono, retaggio di una campagna elettorale ma non priva di screzi (ad esempio tra Samarate Insieme e Città Viva o tra un pezzo di Pd e Macchi).
Dal centrodestra di Puricelli
Dall’altra parte il centrodestra ha già in mano tutte le sue carte: con una coalizione tra Forza Italia, Lega Salvini Premier e Fratelli d’Italia ha portato a casa tutto l’elettorato convintamente di centrodestra, oltre a quello convinto dal lavoro fatto da Puricelli negli anni scorsa.
La somma venuta fuori dalle elezioni fa il 42%: il centrodestra in termini assoluti ha un vantaggio sul 30% del centrosinistra, ma rischia grosso se l’intero fronte alternativo a Puricelli si coalizza.
La più ovvia delle contro-mosse è corteggiare Macchi e Samarate al Centro. Per questo ci si è mossi subito, con contatti diretti tra i due candidati sindaci, Macchi e Puricelli. Ma ci sono stati anche contatti con Samarate Insieme.
D’altra parte Puricelli deve preoccuparsi di tener compatta la sua coalizione ed evitare il rischio di attriti tra le liste (qualche parola critica degli uni verso gli altri si è sentita, lunedì) ed evitare che qualcuno “tiri i remi in barca” in queste due settimane.