Continua, in casa Lega, l’onda lunga delle dichiarazioni arrivate “a urne aperte” da Umberto Bossi. Il “Senatùr” aveva fatto sapere, attraverso Paolo Grimoldi, di aver votato alle Europee per Marco Reguzzoni, candidato indipendente nelle liste di Forza Italia, e non per un esponente del Carroccio.

Parole riprese lunedì dal segretario della Lega, Matteo Salvini che, nel corso della conferenza stampa post elettorale aveva parlato di «mancanza di rispetto verso la comunità leghista» e di fatto «più unico che raro» rimettendo comunque eventuali decisioni a un confronto con la base dei militanti.

Accanto a Umberto Bossi però si schiera oggi un altro esponente di primo piano del partito, il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana. Le parole dell’ex sindaco di Varese sono dirette: « Su Bossi non scherziamo. Bossi è una cosa sulla quale neanche si può fare nessun accenno» ha detto a margine della cerimonia di posa della prima pietra  della Gigafactory a Cernusco sul Naviglio.

«Bossi – ha aggiunto Fontana – è assolutamente il fondatore, colui che ha sempre consentito a tutti noi di svolgere attività. Bossi non si tocca. Su Grimoldi ci sono gli addetti, i vertici che decideranno, vedremo».

Il fondatore della Lega era stato, nel frattempo, attaccato da Roberto Vannacci: «Non andrei mai a combattere con un camerata che il giorno prima decide di cambiare schieramento, perché la correttezza e la lealtà sono i primi requisiti per combattere insieme».