Davide Bossi si candida per la prima volta per la carica di sindaco a Cazzago Brabbia. Lo fa alle elezioni dell’8 e 9 giugno con la lista “Rinnovamento e tradizione per Cazzago”. Ecco come si presenta il candidato primo cittadino tra curiosità personali, programma elettorale e progetti per il paese.
. Qualche nota biografica e qualche curiosità: età, stato civile (sposato/a, single, convivente ecc ecc ecc), figli, passioni extra, hobby particolari: qualcosa che possa rappresentarla e farla conoscere
«Ho 38 anni, sono felicemente sposato e fra poco diventerò padre. Ho studiato ingegneria presso l’Università degli Studi dell’Insubria e l’Università degli Studi di Pavia. Inoltre ho partecipato al progetto Erasmus, che mi ha permesso di soggiornare per 12 mesi all’estero. Superato l’Esame di Stato, ho lavorato da libero professionista nel campo della sicurezza sul lavoro. Poi 8 anni di professione nella Pubblica Amministrazione, presso la Provincia di Varese e l’Autorità d’Ambito della Città Metropolitana di Milano. Da 5 anni lavoro presso un’azienda del territorio incaricata di pubblico servizio. Sono consigliere uscente e capogruppo di maggioranza. Tra i miei hobby ci sono la montagna e la bicicletta, meglio se insieme! Mi piacciono molto i cammini di più giorni. Da sempre prendo parte alle attività ricreative del paese: ho fatto parte del gruppo di teatro, dei gruppi corali, ancor prima delle attività dell’oratorio e della parrocchia».
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Come è composta la vostra lista?
«Sono molto orgoglioso della squadra con cui sto affrontando questa campagna elettorale. Abbiamo cercato di coinvolgere persone competenti e aperte al dialogo, con qualità complementari ed eterogenee. Ci troviamo insieme settimanalmente da inizio anno: abbiamo raccolto gli stimoli e le suggestioni che provenivano da una grande parte del paese. Ci presentiamo con una squadra giovane (6 persone sotto i 50 anni) ma non priva di esperienza: ci sono 5 conferme rispetto al 2019. Poi ci sono volti nuovi che, senza vani protagonismi, vogliono impegnarsi per la collettività. Abbiamo anche una bella rappresentanza femminile: Elisa, Valentina, Carla e Giulia sono donne che hanno accolto con entusiasmo il mio invito. La nostra ricchezza è data dall’eterogeneità della formazione: tutti i componenti possono vantare esperienza e competenza sui temi cruciali. Per quel che attiene alla sfera della salute e della prevenzione, abbiamo tra noi un medico veterinario, un fisico con specializzazione in ambito medico (radioterapia) e un infermiere. Riguardo al tema della gestione amministrativa del comune, c’è il direttore di un’importante azienda della Provincia e un’impiegata comunale che conosce perfettamente il funzionamento degli uffici.
Sul tema della scuola e delle politiche giovanili, puntiamo su una studentessa dell’Accademia di Brera (che dunque si occuperà anche di cultura in senso lato), un professore di liceo e su un esponente del comitato genitori, che tra l’altro è anche architetto e quindi potrà dare una grossa mano per tutto quello che attiene alle opere pubbliche. Sull’importante versante del volontariato ci sono due membri del gruppo comunale di protezione civile, mentre per i rapporti con la parrocchia c’è un nostro candidato che da tanti anni è parte del consiglio pastorale. Inoltre, abbiamo tra noi un esperto del mondo elettrico che vuole impegnarsi per un re-lamping completo del paese. Tuttavia, permettetemi di sottolineare che tutta questa ricchezza di competenze, sarebbe poca cosa se non fosse coniugata alla volontà di lavorare insieme, all’umiltà, al rispetto reciproco, al dialogo e all’ascolto».
Come giudicate l’amministrazione uscente? Pregi e difetti, motivando se possibile gli uni e gli altri
«Ho iniziato il mio percorso politico proprio con l’amministrazione uscente, per questo sono molto grato alla stessa e al sindaco Magni. Dal 2019 a oggi il paese è molto cambiato. Con un minimo sforzo si può ripensare a tutto quello che è stato fatto nell’ultimo quinquennio. Cito solo qualche dato: 60 nuovi stalli per il parcheggio, 500 mt di marciapiede, ossari e nuovo accesso al cimitero, pavimentazione del lago di piazza e del centro storico, sistemazione del lavatoio, riqualificazione del parco delle rimembranze e del parco giochi al lago. Cazzago è diventata più bella, più aperta e sede anche di splendidi appuntamenti come Musica nelle residenze storiche e la Festa del pesce di lago. Abbiamo lavorato molto su un progetto che all’inizio sembrava molto ambizioso: il Museo diffuso della pesca. Oggi si vedono i primi grossi risultati di questo lavoro. Probabilmente la grande attenzione alle opere pubbliche ha tolto energie e tempo per cercare di avvicinare i cittadini al municipio. Abbiamo peccato sul lato della comunicazione, che nel mondo odierno è imprescindibile. Per questo, nel nostro programma puntiamo molto sull’efficacia di una comunicazione a 360 gradi».
Quali sono i tre punti cardine del vostro programma?
«Tre punti cardine: i tre punti cardine del nostro programma sono volontariato, politiche sociali e comunicazione. Certamente valuteremo anche la possibilità di nuove opere pubbliche. Nel nostro programma siamo stati molto prudenti nell’indicare nuove possibili opere, perché bisogna essere consapevoli che su certi interventi bisogna attendere l’occasione propizia (finanziamenti a fondo perduto da altri Enti) e sono difficilmente programmabili, se si vogliono evitare mutui bancari.
Per tornare ai tre punti: sono tutti accomunati dal desiderio di ri-creare un forte senso di comunità. Stiamo pensando a tante piccole e semplici iniziative che caratterizzino la nostra vita sociale. Vogliamo cercare di coniugare il servizio reciproco (nella forma del volontariato) con il momento conviviale e culturale. Vogliamo pensare sia ai giovani sia agli anziani, con momenti di festa e di prevenzione medica. Siamo convinti che nel paese ci siano tante risorse da sfruttare e tanti talenti da mettere a disposizione. La nostra idea si basa sul fatto che c’è spazio per tutti!».
Cazzago negli ultimi anni è stata “riscoperta” dal turismo di prossimità, sono tante le persone che vengono soprattutto nei weekend o nelle serate primaverili ed estive per godersi lo splendido angolo di lago di cui gode il paese: come si può “gestire” questa novità? Avete una ricetta?
«Mi piace l’idea della gestione di un fenomeno: questo è il compito di un’amministrazione. Vogliamo andare oltre ad una visione solo negativa del turismo basata sulla retorica della difesa, salvaguardia, conservazione. Certamente bisogna avere cura del proprio patrimonio ma questo non deve rappresentare una scusa per chiudersi e rifiutare ciò che avviene intorno a noi.
Per Cazzago il turismo deve rappresentare un’opportunità: gli esercizi commerciali possono trarne un vantaggio economico; i cittadini possono vivere in un paese decoroso e migliorato nei servizi. Dobbiamo pensare a una nuova economia locale: le famiglie di Cazzago nel corso della storia hanno vissuto delle ricchezze del territorio (palude e lago in primis), poi del lavoro nelle fabbriche del circondario che oggi spesso vengono delocalizzate. Il turismo può garantire un interesse nel paese che diversamente rischierebbe uno spopolamento. Si generano anche occasioni per gli immobili fatiscenti il cui recupero richiederebbe uno sforzo economico che razionalmente può avvenire solo in un contesto di pregio. Infine, il turismo è una occasione di socializzazione che può fare bene a tutti gli abitanti. Cazzago ha una vocazione turistica che, seppure in modo modesto, non è nuova agli abitanti più anziani che si sono misurati in gioventù con flussi turistici provenienti specialmente da Milano. E perché non considerare il turismo una possibilità per mettere in mostra le nostre capacità? Penso alla musica e all’arte per cui alcuni nostri concittadini sono apprezzati anche fuori dal paese. In ogni caso, l’obiettivo non è un turismo mordi e fuggi, ma un turismo lento, legato alla ciclabile e al lago. La nuova epoca turistica comporta certamente l’onere di gestire in maniera il meno impattante possibile l’approdo al paese. In tale direzione sono andati una parte degli interventi già realizzati e ancora presenti nel nostro programma elettorale: nello specifico il divieto per le automobili di accedere nei weekend a talune aree del paese (via Orrigoni, lago di Piazza), favorendo l’avvicinamento pedonale con nuovi tracciati (es. via del Torchio); lo sviluppo di parcheggi periferici. Inoltre alcuni consiglieri uscenti si sono impegnati in un corso erogato in compartecipazione con l’università Bocconi circa il turismo sostenibile, perché da queste tematiche possono provenire nuove risorse e nuovi paradigmi per il paese».
C’è un sogno che avete per il vostro paese? Un progetto che vi piacerebbe realizzare e che contrassegnerebbe in maniera positiva la vostra amministrazione?
«Mi piacerebbe un paese ulteriormente abbellito dal punto di vista estetico, che garantisce buoni servizi ai suoi cittadini, e soprattutto che viva in serenità e dialogo, libero dalle logiche del personalismo e dell’individualismo».
Uno slogan per chiudere: perché un cazzaghese dovrebbe dare a voi la sua fiducia?
«Sono molto affezionato al nome della nostra lista, che solo in apparenza è ossimorico: Rinnovamento e Tradizione. Interrogandoci spesso sulla nostra identità, non abbiamo paura del cambiamento, anzi vogliamo gestirlo per adeguarlo alle nostre esigenze».