Incontriamo per un bilancio di fine mandato Cristiano Citterio che si appresta a lasciare la carica di sindaco di Vedano Olona. A conclusione del suo secondo mandato, dieci anni da primo cittadino, ha scelto di non ricandidarsi – come pure sarebbe possibile secondo le ultime recenti disposizioni di legge – e ora a scendere in campo sarà il suo vice, Vincenzo Orlandino: «Non sono d’accordo sul terzo mandato – spiega – Dieci anni sono tanti e credo che sia importante dare al paese un ricambio, con nuove persone, nuove idee ed energie. Sono molto contento che Orlandino abbia accettato la candidatura, per proseguire nella continuità del progetto per Vedano con la sua esperienza, competenza e sensibilità».
Come sono stati questi cinque anni alla guida di Vedano Olona?
E’ stato un mandato completamente diverso dal primo, a partire dalla doccia fredda del Covid che ha bloccato la città, l’amministrazione e la vita associativa. E’ stato uno spartiacque per diversi motivi. Innanzitutto perché ha interrotto i nostri importanti progetti per la socialità e ha imposto uno stop pesante, soprattutto per i giovani. Per contro, dopo i mesi più duri, non c’è mai stata una tale disponibilità di risorse per la ripresa, sia in termini di digitalizzazione, opere pubbliche e sociale, anche se a fronte di una macchina comunale che è rimasta la stessa. Si sono messe in moto tante cose, tanti cantieri in itinere e progetti pronti a partire e adesso starà al mio successore mettere a frutto queste risorse, tra cui un avanzo di amministrazione di oltre 700mila euro.
Rispetto a quanto vi eravate prefissati nel programma elettorale pensa di avere soddisfatto le aspettative?
Nonostante le difficoltà dei primi due anni segnati dalla pandemia, in questo mandato abbiamo portato a termine progetti molto importanti e promettenti per Vedano. In tema di opere pubbliche, ad esempio, l’intervento per trasformare Villa Fara Forni nel nuovo polo culturale del paese: la villa era datata e aveva bisogno di essere messa a norma, così ne abbiamo approfittato per un intervento più incisivo, trasferendo la biblioteca al piano terra e creando al piano superiore uno spazio polifunzionale per le associazioni e i cittadini. Un altro intervento importante è la nuova piazza San Maurizio: dopo 20 anni che se ne parlava siamo riusciti a dare concretezza a questa idea e abbiamo finalmente dato un sagrato alla chiesa parrocchiale, spostando una parte dei parcheggi nella nuova piazza Lubich, realizzata nello spazio ricavato con l’abbattimento della vecchia torre dell’acquedotto, dove ci sono nuove aree di sosta e un piccolo parco giochi. Un altro progetto importante è stato quello del Facility management, che ci ha permesso di realizzare la piazza e di avere un servizio puntuale sulle manutenzioni, con la possibilità per i cittadini di fare direttamente segnalazioni. L’obiettivo è quello di ridurre i tempi e intervenire in modo più efficace.
Però, oltre alle opere pubbliche credo siano importanti anche gli interventi diciamo “immateriali”, perché credo che l’attivazione della comunità sia determinante per la vita del paese almeno quanto i lavori pubblici. Ad esempio, ritengo importante tutto il lavoro fatto dal Gruppo del Controllo del Vicinato, un progetto che ha saputo trasformare la preoccupazione in strumento positivo. E’ stato fatto molto per implementare questa attività e oggi i nostri volontari vengono chiamati anche in altri comuni per illustrare modalità e vantaggi di questa attività. Un’attività che naturalmente non risolve tutti i problemi della sicurezza, ma dà importanti strumenti ai cittadini iniziando da un rinnovato rapporto di fiducia con le Forze dell’Ordine.
Un altro percorso importante è stato quello che ha portato recentemente il riconoscimento alla comunità di Vedano Olona del Premio nazionale Chiara Lubich – Città per la Fraternità 2024. Un percorso iniziato da lontano proprio con l’adesione all’associazione Città per la Fraternità, che propone ideali di fraternità fra istituzioni, cittadini di diverse generazioni, origini ed estrazioni sociali che sono il filo conduttore della nostra azione amministrativa. Ideali che poi si concretizzano in azioni, come il coinvolgimento dei cittadini nella destinazione del 5 per mille, o il dialogo con il Consiglio comunale delle Ragazze e dei Ragazzi che ha portato alla realizzazione di porte da calcio al parco Spech per dare uno spazio di gioco ai ragazzi. Abbiamo sempre agito sempre e solo nell’interesse della comunità e l’ascolto è il punto di partenza.
Nel suo bilancio conclusivo ci sono anche cose non fatte, rimpianti?
Una cosa che mi rammarica è non aver potuto mettere mano a Villa Spech, per dare ulteriori spazi alle associazioni, al Centro anziani e al Centro giovani. Il progetto è già pronto, ma non abbiamo avuto accesso ai fondi del PNRR, anche se non possiamo escludere un ripescaggio nella graduatoria. Un altro progetto a cui tenevamo e che riguarda un tema molto sentito dai cittadini è quello del DNA canino per combattere la cattiva abitudine di abbandonare le deiezioni in strada, anche se a breve interverremo con un’ordinanza restrittiva. Infine, un rimpianto è sicuramente quello di non aver potuto accrescere i momenti di socialità nel paese oltre l’Estate Vedanese, la Festa dello Sport, la Notte Bianca, la Festa del Santo Patrono, il Palio, il Luppolo in Fabula e le altre iniziative organizzate o patrocinate da anni dal comune. Con il Covid molte iniziative hanno subito uno stop e recuperare non è stato facile. Auguro al mio successore di governare dicendo tanti sì e riempire gli spazi pubblici portando le persone a incontrarsi fuori di casa, ad esempio riempiendo la nuova piazza, con tante iniziative partecipate e momenti informali di aggregazione.