La serata di venerdì 19 aprile è stata l’occasione della prima uscita pubblica per Sandro Damiani da candidato sindaco della coalizione del centrodestra di Malnate per le elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno. Nella sala consiliare di via De Mohr, Damiani è stato l’ospite d’onore della serata organizzata da Malnate Ideale, che ha presentato il proprio programma.
Ad aprire la serata è stata la coordinatrice cittadina Franca Zanon: «Siamo contenti di essere qui dopo aver trovato l’intesa per la coalizione del centrodestra unito. Abbiamo scelto Sandro Damiani, ma andiamo a questa matrimonio come sposa ricca, che si presenta con una dota cospicua. Abbiamo grande entusiasmo nonostante i capelli bianchi, siamo molto determinati, abbiamo una bella lista e un programma definito. Il nostro obiettivo in queste settimane è sempre stato quello di avere un centrodestra unito. Abbiamo lottato, ci è voluto un po’ ma ce l’abbiamo fatta».
Dopo gli interventi del consigliere regionale Giacomo Cosentino e del referente provinciale Leslie Mulas, la parola è passata proprio al candidato sindaco Sandro Damiani: «Dopo 14 anni di centrosinitra ci auspichiamo che Malnate possa tornare al centrodestra. Faccio un plauso a Malnate Ideale per la tenacia di tenere unita la coalizione e sono sicuro che assieme riusciremo a riconquistare Malnate. La città ha bisogno di rinascere rispetto al tepore di questi ultimi anni».
A presentare il programma e la visione di Malnate Ideale è stato Mario Barel, che a lungo è stato il nome del movimento civico come candidato sindaco, poi messo a disposizione della coalizione per tenere unito il centrodestra con Damiani
«Dopo 15 anni sono ancora qui – esordisce Barel -. Avevo detto che non mi sarei occupato più di politica e invece evidentemente doveva andare così. Ringrazio Nadia Cannito e Paola Cassina che sono presenti e questo è un segno di rispetto. Fatemi prima di tutto dire che nei giorni scorsi è stato commesso un atto inqualificabile alla sede del Pd e di VareseNews e lo condanniamo fortemente».
«Come Peter Pan – ha proseguito Barel – vorrei fare un volo sulla città per dare uno sguardo a quello che è la città ora. Ma gli amministratori devono avere la capacità di guardare avanti negli anni, di capire cosa potrà servire nel futuro. Il nostro territorio ha tanto verde che dobbiamo preservare e difendere; non possiamo più permetterci di consumare territorio, ne abbiamo già preso troppo e costruiremo solo recuperando edifici esistenti. Ci sono zone di Malnate che sono state lasciate indietro, così come bisogna riservare spazi a giovani e anziani. Noi quindi diciamo no al Polo Civico e sì al Polo Scolastico. Pensate a una scuola ecosostenibile, studiata e progettata per rispondere a tutte le necessità dei ragazzi, comprese aree sportive. Pensiamo a una scuola che possa garantire il tempo pieno, che significherebbe dare una grande mano anche all’economia famigliare. Non dobbiamo però pensare solo al domani, ma sarà un impegno che darà valore alla comunità, un motivo per venire a vivere a Malnate. Per noi il Polo Civico è una risposta a un’esigenza che c’è stata, ma che tra qualche anno non potrà esserci più. In quello spazio vedo molto meglio un giardino che un palazzo tra i palazzi, a fianco di una piazza che non è una piazza. La biblioteca è cultura e storia, ma tra qualche anno potremmo pensare a una biblioteca digitale e quindi senza la necessità di un luogo con libri cartacei, che potremmo mettere in un sito museale. Dobbiamo avere il coraggio di poter sognare e guardare un po’ più in là del nostro naso».