“Stiamo lavorando sull’attaccamento al territorio. Siamo convinti che non serva il partito ma capacità di mettersi a disposizione, di imparare”. Alessandro Cenci, una vita nell’associazionismo samaratese e nel mondo della scuola (‘colpa’ anche dei suoi cinque figli), è pronto a candidarsi sindaco con questo spirito, insieme alla sua squadra.
Lista già pronta, ma non ufficializzata, per “Samarate Insieme”, che si propone nel segno della “discontinuità” definita indispensabile rispetto a una amministrazione considerata deludente.
“Abbiamo colto il malumore di un gruppo di cittadini. Siamo civici, non abbiamo persone che sono uscite da partiti. Siamo accomunati da preoccupazione e affetto per il nostro territorio, in tutte le sue declinazioni”.
Al tavolo con Cenci ci sono i primi sostenitori, volti noti della vita politica e sociale samaratese. C’è Sergio Mazza, c’è Luigino Portalupi (lui si con esperienze passate in partiti, ma ormai sa più di un lustro su posizioni autonome), c’è anche Domenico Aiello.
La conferenza stampa è al bar nella piazzetta di Verghera, proprio qui Aiello si era presentato come candidato sindaco cinque anni fa. Per lui alla fine è anche un segno di continuità di impegno disinteressato: “Smaltire la delusione delle ultime elezioni non è stato facile” dice Aiello oggi. “È stata una batosta, lo può confermare anche Rolando (Franco, ndr, suo ‘storico’ compare), siamo stati sconfitti dai simbolici politici. Smaltita questa sconfitta, appena sono stato chiamato ho detto che ero pronto. Siamo carichi e siamo pronti”.
Il loro impegno parte da “un bilancio non positivo di questo quinquennio, che ci ha fatto fare una valutazione in termini laici”.
Come?
Parlando con le altre forze samaratesi: “Abbiamo incominciato a parlare con gli antagonisti del centrodestra, proponendo una alleanza, un campo larghissimo, una convergenza sui temi. Il Pd non ci ha voluto, SCV non ci ha neanche ricevuto”
“Ci siamo scambiati per mail considerazioni sulla giunta uscente” ricostruisce Sergio Mazza, “ma SCV ci ha detto che riteneva inopportuno anche incontrarci”
Maggior disponibilità, seppur senza un approdo finale: “Il movimento 5 Stelle è stato disponibilissimo, abbiamo parlato a lungo. La nostra scelta è stata andare da soli da civici”.
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Ma con che spirito Samarate Insieme si presenta alle elezioni?
Cenci – anche fuori intervista- parla di sensazioni positive. E con un obbiettivo chiaro: “Noi vogliamo arrivare al ballottaggio. Siamo convinti che i cittadini vivano oggi un grande malessere di fronte ai risultati mancati di questa giunta”.
E in caso di ballottaggio come si muoverà ? “Noi vogliamo il bene di Samarate. Cominciamo con il ballottaggio, serve un segnale importante di discontinuità”.
Sergio Mazza è molto duro, parla di “un sindaco che non esiste, che va a dirigere il traffico quando c’è un incidente per fare vedere che c’è. Con assessori che sono lì a non fare nulla. Con un avanzo di bilancio che non sanno come spendere”, soldi delle tasse dei cittadini che rimangono in un cassetto.
La lista?
Lista pronta, dice Cenci: “Sarà di sedici nomi”, assicura (è il numero massimo ma si possono presentare meno candidati) con una buona rappresentanza femminile, più del minimo.
Il programma? “Non tocca questioni etiche o partitiche, è un programma di amministrazione. Tocca però l’etica dell’amministratore: ad esempio anticipiamo che ci sarà l’assessore ‘a progetto’. Non più una delega ma un patto con il cittadino, per cui dopo un certo tempo l’assessore sarà valutato sul progetto che porta”.