La Lega ha proposto un accordo elettorale al sindaco di Mornago in vista delle prossime elezioni? La rivelazione arriva tra le righe di un comunicato stampa diffuso dalla maggioranza guidata dal sindaco Davide Tamborini che, togliendosi qualche sassolino in relazione ad una diatriba contabile per la quale l’opposizione aveva chiesto le sue dimissioni, ha rivelato di aver ricevuto una telefonata dai vertici del partito di Salvini.

Le critiche dell’opposizione leghista, afferma la maggioranza di “Viviamo Mornago” guidata da Tamborini, sono “conseguenza del rigetto della richiesta di un accordo elettorale volta a far confluire nella lista di Viviamo Mornago parte di alcuni rappresentanti dall’attuale minoranza, pervenuta attraverso una telefonata fatta al Sindaco dai vertici della segreteria provinciale della Lega”. Una richiesta, scrive la nota del gruppo guidato da Tamborini “che ha ricevuto un diniego”.

Mornago andrà al voto il prossimo giugno e il sindaco Tamborini è in procinto di ufficializzare la propria candidatura. Chiamato in causa, il segretario provinciale della Lega Andrea Cassani non accetta questa interpretazione:

Cassani: “esclusa qualunque opzione di accordo”

«Nei mesi scorsi avevo visto il sindaco nel mio ufficio a Gallarate in quanto erano in corso interlocuzioni locali ma lui aveva espresso il desiderio di discuterne direttamente con me – spiega Cassani -. Sull’ipotesi di andare insieme alle prossime elezioni so che poi ne aveva parlato a livello locale con la sezione e mi risulta che non si sia trovato l’accordo prediligendo la volontà unanime del gruppo Lega che da subito ha escluso l’opzione per sostenere il candidato espressione dell’attuale gruppo di minoranza. Scelta ancor più condivisa dopo aver appreso con stupore la questione della Corte dei Conti. Siamo rimasti decisamente sorpresi di come una questione così rilevante, inviata dalla stessa Corte dei Conti in procura per l’individuazione di eventuali profili di responsabilità, sia rimasta secretata senza essere resa nota ai consiglieri comunali».