Emanuela Quintiglio, sindaco di Viggiù, è pronta per affrontare il secondo mandato. La conferma della ricandidatura è arrivata oggi pomeriggio, con un post rivolto ai cittadini viggiutesi dal suo profilo Facebook.
«Con piacere condivido con voi la decisione di ripropormi, con entusiasmo e determinazione, quale sindaco della nostra amata Viggiù – scrive Emanuela Quintiglio – Per 5 anni ho avuto l’onore di rappresentare la nostra comunità e insieme abbiamo affrontato, e superato, momenti difficili, soprattutto quelli della pandemia. Insieme abbiamo sperimentato sul nostro territorio il primo hub vaccinale d’Italia. Come Amministrazione abbiamo portato a termine importanti opere, tra le quali la ristrutturazione di Casa Butti e del pala-associazioni di via Ronchi, il recupero della cava Giudici, interventi di prevenzione del rischio idrogeologico, abbiamo realizzato un primo tratto di marciapiede e gli attraversamenti pedonali rialzati per migliorare la sicurezza di via Clivio, e dato vita al parco giochi inclusivo nell’area Poste, che verrà completato nei prossimi mesi con gazebo e panchine ed abbellito con murales dipinti da studenti liceali».
Nella comunicazione del sindaco uscente le cose fatte ma anche quelle da completare con un secondo mandato: «Il desiderio, ora, è di ultimare tanti progetti nati durante la rinascita post Covid e pensati per migliorare la nostra qualità di vita: il centro medico a Baraggia (la nuova sede dei medici di base), la ristrutturazione del Palazzo comunale e il tanto desiderato campo da basket di via Cassani. Penso anche al progetto, a noi particolarmente caro, dell’educativa di strada, già avviato da qualche mese e da implementare per dare un valido supporto alle necessità dei nostri ragazzi , all’apertura di uno sportello anti-violenza per supportare le donne in difficoltà, al rinnovo del Piano del Territorio per migliorare la viabilità in alcune zone nevralgiche e rispettare l’ambiente. Tanti progetti, tante idee da seminare, con l’aspirazione di poter raccogliere insieme i bei frutti che nasceranno».