Sarà Giacomo Iametti il candidato sindaco del centrodestra a Cardano al Campo, nel segno della continuità con l’amministrazione di Maurizio Colombo (che non si ricandida). La scelta del centrodestra, definita al tavolo provinciale, ha agitato le acque però anche nel campo del centrosinistra che sta lavorando alla candidatura di Lorenzo Aspesi.
Il motivo è legato a una circostanza tutto sommato già nota: il gruppo legato a Forza Italia è stato fino a pochi giorni fa al tavolo del centrosinistra. Nel 2019 il gruppo forzista era confluito nella lista civica Progetto Cardano, d’impronta centrista, e comprendente anche il Pd e i Popolari, storica formazione moderata cardanese. “Larghe intese” in salsa locale, cui era rimasta invece estranea la sinistra, che aveva creato una sua lista, Cardano È.
Ora: già dall’inverno scorso Popolari, Pd e Cardano È erano tornati a parlarsi, con l’ipotesi di candidare il manager Lorenzo Aspesi, già presidente del consiglio comunale e assessore al bilancio (in momenti diversi) durante le seconda amministrazione di Mario Aspesi, poi ancora con i Popolari nella lista del 2012. E anche il nucleo di Forza Italia è stato al tavolo, anche Iametti sembrava dover far parte della partita, almeno questi erano i rumor fino a poche settimane fa.
Di sicuro mercoledì la notizia della candidatura ormai certa di Iametti ha avuto un impatto.
La scelta di Iametti ha sicuramente creato qualche malumore anche nel centrodestra, ma forse maggiore è l’impatto che ha avuto nel centrosinistra: «Indubbiamente la scelta di Iametti ha creato imbarazzo nella componente civica di Progetto Cardano» dice Domenico Parisi, segretario cardanese del Partito Democratico. Che rassicura: «Da parte nostra e di Cardano È c’è disponibilità continuare a lavorare, si sta lavorando bene. La volontà di Lorenzo è quella di andare avanti».
La preparazione della operazione-Aspesi è già allo studio da tempo e a questo punto si aspetta l’ufficializzazione, anche se neppure dalla parte di Cardano È si fanno dichiarazioni ufficiali. In ogni caso sembrerebbe che si stia ricomponendo la spaccatura nel centrosinistra (più o meno ampio), anche per questo è certo che – se tutto andrà in porto – ci sarà una lista con un nuovo nome e anche una soluzione grafica che richiami la novità.