A Cardano al Campo il nome giusto per il centrodestra è quello di Giacomo Iametti, già candidato sindaco dieci anni fa, nel 2014. Un nome che rappresenta il punto di equilibrio tra Fratelli d’Italia e Lega, in una “piazza” elettorale che per diverse ragioni non è facile.
Via libera dunque al candidato sindaco. Ovviamente anche con qualche altro punto di garanzia reciproca dentro alla coalizione. «La nostra volontà era di mantenere unito il centrodestra» dice Salvatore Marino, il delegato del segretario provinciale di Fratelli d’Italia per la zona intorno a Gallarate.
Marino chiarisce un punto che sta a cuore a FdI: «L’accordo è sul nome del sindaco Iametti e su vicesindaco Meri Suriano: uno degli accordi prevede che il ruolo di Suriano sia ufficializzato prima del voto». Forza Italia otterrebbe così il candidato, mentre la Lega di Andrea Cassani fa buon viso a cattivo gioco in una città dove non è in posizione di forza, dopo la mancata ricandidatura di Maurizio Colombo.
I partiti devono trovare poi il punto d’incontro sulla formazione dei sedici nomi in lista, ma intanto l’accordo sul candidato c’è.
A livello provinciale non ci sono state obiezioni al nome di Giacomo Iametti, che invece aveva suscitato qualche malumore a livello locale: il gruppo di Forza Italia infatti viene dall’esperienza (nel 2019) della lista centrista Progetto Cardano, in alleanza con il Pd, Iametti aveva ottenuto allora 184 preferenze e ha mantenuto un suo peso, insieme a Patrizio Strino, dentro Progetto Cardano. Tanto che il gruppo forzista aveva condiviso ancora i tavoli di confronto politico con il centrosinistra. Per questo qualche malumore c’è stato, a Cardano.
D’altra parte – come notavamo un mese fa – il nome di Iametti è sicuramente competitivo: nel 2014, da giovanissimo candidato sindaco, ottenne la fiducia di un quasi terzo dei cardanesi, in una elezione in cui c’erano ben cinque aspiranti sindaci (se volete i risultati di quelle elezioni potete cliccare qui). Fu superato di duecento voti dall’esperto Angelo Bellora, ma la prova era convincente. E tanto più è considerato un nome valido oggi, per il radicamento nella cittadina e per il quadro dei partiti.
Nel quadro degli equilibri provinciali del centrodestra è il nome giusto. Ora la palla passa al livello locale, che dovrà esaminare ed eventualmente ratificare le decisioni prese dal provinciale.