La mossa di “Samarate al centro”, che si propone come aggregatore delle «forze moderate», dà una bella scossa al dibattito samaratese in vista delle elezioni di giugno.
Anche se mancano tre mesi al voto, di cose ne stanno succedendo.
Nelle file del centrodestra è evidente la competizione tra la Lega (in difficoltà sul piano nazionale e anche un po’ localmente) e la forza ascendente di Fratelli d’Italia, che ha chiesto «discontinuità», vorrebbe più peso, si è ritagliata uno spazio politico anche con il commissario Francesco Carbone.
E adesso c’è anche questa mossa al centro, che guarda all’area dei moderati e di fatto si porrebbe soprattutto come alternativa per l’elettorato di centrodestra, storicamente maggioranza a Samarate.
Del resto, “Samarate al centro” era la lista di appoggio, nel 2019, della candidata di Forza Italia, Alessandra Cariglino. Può davvero aggregare qualcosa di più grande al centro? Per ora alla “chiamata” ha risposto – con diniego un po’ stizzito – solo Italia Viva, che si è chiamata fuori.
Chi si spende per denunciare una operazione «poco credibile» è Eliseo Sanfelice, amministratore del gruppo Facebook Bacheca Civica e gran polemista della politica samaratese. Sanfelice ha scritto un post caustico (usando una foto del 2019, quella che apre l’articolo) e oggi ribadisce le critiche: «Dopo quattro mesi dalle elezioni questi di “Samarate al centro” sono spariti, tornano dopo cinque anni».
«È la classica vecchia politica, di chi si propone diverso dal centrosinistra e centrodestra, per poi far pesare e scegliere al secondo turno. Un modello di politica di trent’anni fa, si ritorna al modello del Partito Socialista degli anni Ottanta» continua Sanfelice. Poco convinto anche della validità del schema: «La gente oggi non risponde più agli ordini di scuderia».
L’eterna suggestione del centro ago della bilancia però ha ancora una sua credibilità, pur in un mondo politico polarizzato. Bisognerà vedere a questo punto cosa risponderanno le altre forze centriste evocate.
Tra queste ci sono anche “I repubblicani” di Marco Reguzzoni e Andrea Mascetti, soggetto politico che si sta costruendo passo passo sul territorio del Varesotto: davvero sarà tentato dalla sfida a livello locale, contrapponendosi al centrodestra di marca Salvini-Meloni?
Tra area centrista moderata e competizione tra Lega e Fratelli d’Italia, la situazione è frizzante soprattutto nel (a questo punto) variegato mondo del centrodestra.
Ed è anche un po’ paradossale, dal momento che il centrodestra – pur orfano di Forza Italia – ha un sindaco uscente al primo mandato, Enrico Puricelli. Ma tra candidati sindaci, formazione degli equilibri interni, temi programmatici c’è molto da definire.
In maniera un po’ paradossale l’area di centrodestra si prende la scena del dibattito.
Intanto il centrosinistra – Pd e Città Viva Samarate – ha già ufficializzato da tre mesi il suo candidato, Alessandro Ferrazzi, che ha iniziato a muoversi sui diversi temi, un po’ in sordina, è vero, ma restando ancorato alla concretezza delle questioni reali.
Certo anche qua qualcosa si muove più sul fronte politico, perché è evidente che Ferrazzi non potrà sfidare il centrodestra con solo due liste e deve allargare il gruppo a sostegno.