Emilio Magni non si ricandida, non ci sarà un terzo mandato, quindi, per il sindaco di Cazzago Brabbia. «Le ragioni sono molte, prima fra tutte il fatto che terminerei la prossima legislatura a 82 anni. Già ora sono tra i sindaci più anziani della provincia, non voglio fare la fine di Trump o di Biden», dice scherzando.
«Poi credo di aver fatto molto per il mio paese in questi anni: è arrivato il momento di lasciare il posto a qualcuno di più giovane e con nuove energie». Tre i nomi in campo, tutti e tre fanno parte della giunta uscente: Davide Bossi, attuale capogruppo, Fabrizio Laudi, ora vicesindaco, e infine l’assessore Elisa Montagna. «Ne stiamo discutendo in questi giorni e credo che tra un mesetto scioglieranno la riserva».
A quanto pare, a differenza dell’ultima elezione, le persone “fedeli a Magni” dovranno vedersela con altre liste: una senz’altro, forse due. «È giusto sia così. Saranno i cittadini a decidere, anche sulla base di quel che è stato fatto sin qui».
«In questi anni mi sono impegnato in quel che credo di saper fare meglio: le opere pubbliche – dice Magni- In cinque anni abbiamo investito 1 milione e 500 mila euro in 18 opere di vario genere, nel mandato precedente 1 milione e 700 mila euro. Tutto denaro proveniente da bandi Regionali e Statali: abbiamo utilizzato pochissime risorse del Comune. Merito del nostro ufficio tecnico a cui va il mio grazie personale per l’impegno profuso in questi anni e per aver contribuito a farci ottenere finanziamenti di questa portata».
Alcuni questi progetti non sono ancora terminati ma, spiega il sindaco uscente, l’intento è di concluderli prima della fine della legislatura: «Penso al Lake Museum, il museo a cielo aperto sul Lago di Varese, o al rifacimento del centro storico. Tra quelle concluse invece c’è ad esempio la sistemazione del sottopasso della ciclabile di Cazzago: finalmente abbiamo trovato una soluzione per far sì che non si allaghi più. Un’opera che toccava alla Provincia ma che abbiamo realizzato noi».
«Penso di aver svolto bene il mio lavoro senza mettere da parte la cultura o l’assistenza ai miei concittadini -conclude Emilio Magni – . Senza la mia giunta non sarebbe stato possibile. Lascio con la consapevolezza che un sindaco non può piacere a tutti: ho detto anche tanti no ma le scelte che ho fatto andavano tutte in una sola direzione, il bene e lo sviluppo del paese»