«Mi nascondono le decisioni». «Sei una bugiarda!». «Cinque anni di stipendio rubati». Volano parole grosse al consiglio comunale di Cavaria con Premezzo, dove la spaccatura dentro alla maggioranza – tra la vicesindaco Lucia Ciconte e il resto della squadra – si è tradotta in una lite aperta, con tanto di intervento finale della Polizia Locale per calmare le acque.

Dal punto di vista degli assetti politici finali, si potrebbe parlare di un tutto sommato banale rimpasto di giunta, con il sindaco Zeni che ritira la delega di vicesindaco a Ciconte per “incomprensioni sia dal punto di vista politico che personale tra i componenti della giunta” e la affida a Diego Bonutto, già assessore alla sicurezza, ambiente e sport.

Quel “personale” riferito all’attrito però va ben oltre, visto che appunto riflette una situazione giunta ad un punto di rottura tale da finire quasi alle mani e di sicuro a sfociare in espressioni forti tra i membri della squadra di Zeni. L’espressione più forte – dal punto di vista politico – quella del sindaco quando ha accusato l’ormai ex membro della sua giunta di aver portato a casa «cinque anni di stipendio rubati».

Il tutto avviene in giorni in cui non sono mancate le tensioni, con botta-e-risposta tra l’amministrazione e il Pd, ormai quasi alla vigilia delle prossime elezioni 2024. La crisi con Ciconte (che oltre che vicesindaco era assessora ai Lavori Pubblici Edilizia Privata e Urbanistica) è in realtà aperta da mesi, dai tempi del voto sul Pgt quest’estate, a cui Ciconte non si era presentata. Per questo Zeni ha parlato di «richiesta fatta da tutta la maggioranza». [lefoto id=1570915] Diego Bonutto

A Ciconte – che nel 2019 era stata la consigliera più votata come preferenze – subentra ora nella delega Diego Bonutto, già assessore a sicurezza, sport e ambiente. «Spero di avere le capacità per ottemperare pienamente all’incarico conferitomi, sicuramente non mancherà la volontà, la disponibilità ed il rispetto» dice Bonutto, friulano,. che nella vita è responsabile della Polizia Scientifica della Questura di Monza e della Brianza. «Sono orgoglioso della fiducia che il Sindaco ha riposto in me, lo ringrazio, lui sa quali sono le mie origini, vengo da una terra silenziosa, laboriosa, che non fa niente per accattivarsi le simpatie, da noi le chiacchiere sono pari a zero, solo lavoro concretezza e serietà».